Dobbiamo prendere coscienza che il mondo, oggi, manca di spiritualità e che le persone, soprattutto i giovani, hanno bisogno di scoprire e di arricchirsi con altre filosofie, magari più rispondenti al proprio modo di essere, di pensare e al passo con i tempi.

Quelle stesse filosofie che a volte vengono ottusamente attaccate (chiamate “SETTE” in modo denigratorio e sprezzante) perché troppo scomode ai poteri oscurantisti e medievali che ancora circolano nella nostra società “civile”.

Ma spesso l’effetto che si ottiene è il contrario di quanto sperato: più si attacca una minoranza e più questa tende a rinforzarsi…

Invece, è importante promuovere nuove filosofie e minoranze (la cui esistenza e proselitismo sono garantiti dalla CARTA UNIVERSALE DEI DIRITTI DELL’UOMO), anche nelle scuole, aiutando i giovani a trovare la propria felicità interiore e a dare un senso alla propria esistenza.

È arrivato sicuramente il momento di creare delle agenzie di “viaggi spirituali” che organizzino dei soggiorni nelle diverse comunità religiose o filosofiche, permettendo a ciascuno di scoprire la propria strada, anche solo per un periodo limitato della propria vita. O meglio, fino a quando lo si desidera.

Le minoranze religiose sono alcuni degli antidoti alla disperazione, alle droghe e alla violenza.

Il vero amore, afferma Rael, non risiede nella semplice tolleranza, ma nell’incoraggiare gli altri ad essere quanto più possibile diversi da noi, rispettando ed amando la loro diversità, che sia religiosa, culturale o sessuale.

La sola tolleranza non è sufficiente, perché troppo vicina a quella “pietà” che ha aperto le porte ai ghetti ebrei e ha preparato la strada del futuro sterminio. Ciò che è tollerato un giorno, può essere facilmente non tollerato il giorno dopo.

La tolleranza è ciò che fomenta i crimini contro l’umanità. Esserlo, sottintende che coloro che ci tollerano esercitano un potere su di noi. Nessuno deve volere la tolleranza degli altri, ma pretendere il diritto di essere rispettati come tutti gli altri.

È per questo che non solo POSSIAMO essere noi stessi, ma DOBBIAMO essere noi stessi.

Sopprimiamo tutti i fanatismi che non siano quelli della libertà e dell’amore.

Naturalmente, come afferma Rael (rael.org), le istituzioni politiche dovrebbero aiutare le nuove minoranze religiose a integrarsi ma, nello stesso tempo e attraverso un particolare Comitato di censura, difendere i cittadini da quelle organizzazioni i cui scritti e dottrine non rispettano la Carta Universale dei Diritti dell’Uomo.

Il giorno che nascerà tale Comitato, le stesse religioni tradizionali (considerate a loro volta delle “sette pericolose” nei primi anni di vita) saranno le prime a dover rivedere buona parte delle proprie dottrine.

Movimento raeliano

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